Nove modi per rafforzare le supply chain nel 2021

Non vi è alcun dubbio che il 2020 abbia messo in luce le debolezze della supply chain dell'elettronica da un estremo all'altro e ci abbia insegnato molte lezioni preziose. Perciò, nel 2021, dovremo capire come metterle in pratica.

L'anno scorso, naturalmente, è stato funestato dalla pandemia di COVID-19, che ha messo in risalto le carenze della supply chain, compresa la necessità di miglioramento a livello tecnologico, delle pratiche e della formazione del personale. Nel contempo, incendi nelle foreste e miriadi di disastri naturali attorno al globo hanno prodotto ulteriori tensioni che hanno sollevato discussioni sulla sostenibilità della supply chain. I dazi e i mutamenti geopolitici hanno cambiato il panorama delle partnership produttive e hanno dato vita a un dialogo sull'avvicinamento della produzione al cliente finale. Da ultimo, le falle nella sicurezza della supply chain hanno portato sulle prime pagine dei giornali un certo numero di aziende.

Alla luce di tutto ciò, ho individuato nove tendenze che, se si svilupperanno come mi aspetto, dovrebbero gettare le basi per l'integrità della supply chain, la sua stabilità e la crescita nell'immediato futuro.

Nove percorsi verso la stabilità della supply chain

Resilienza: in passato, le aziende parlavano della resilienza della supply chain, ma solo poche mettevano in atto tutte le misure necessarie per evitare le interruzioni e ripristinare la capacità operative dopo tali interruzioni. Nel corso del tempo, le supply chain sono diventate più complesse, globali e interconnesse, rendendo questi compiti più difficili e critici. Nel frattempo, praticamente tutte le supply chain hanno sperimentato interruzioni lo scorso anno (Figura 1)1.

Figura 1: Ogni anno porta con sé interruzioni della supply chain, ma lo scorso anno il loro numero è schizzato alle stelle. (Immagine per gentile concessione di The Business Continuity Institute)

Concentrarsi sulla resilienza della supply chain associata alla prevenzioni dei rischi consente alle compagnie di mitigare gli eventi negativi più velocemente della concorrenza, per offrire ai clienti un servizio migliore ed emergere nel mercato. Oggi, la resilienza della supply chain è diventata non tanto un modo per distinguersi dagli altri, ma un presupposto cruciale per la sopravvivenza.

Trasparenza: il settore dell'elettronica nell'ultimo decennio ha lottato per la trasparenza della supply chain. Il Dodd-Frank Act, ad esempio, comprendeva un requisito che imponeva alle aziende pubbliche di segnalare l'uso di alcuni metalli, tra cui lo stagno, il tantalio, il tungsteno e l'oro, provenienti da zone di conflitto come la Repubblica Democratica del Congo (DRC) per ridurre al minimo il sostegno al lavoro forzato e ad altri abusi dei diritti umani. Dall'approvazione di quella norma, la trasparenza è richiesta da un capo altro della filiera, a partire dai fornitori ai livelli più bassi sino ad arrivare ai clienti finali. Questi clienti, compresi i consumatori, guardano da vicino alle attività delle aziende da cui acquistano prodotti e chiedono standard etici più alti e maggior visibilità all'interno delle aziende e della loro supply chain. È una tendenza destinata a continuare.

Digitalizzazione: la conoscenza è potere e gli strumenti della tecnologia dell'informazione giocano un ruolo critico nella raccolta dei dati e nelle azioni che ne conseguono. Il settore tecnologico ha raggiunto un punto di svolta, che vede le aziende investire più tempo e denaro per realizzare strumenti IT che aiutino a prendere decisioni migliori sull'approvvigionamento, sulla spesa e sulla logistica.

Gli strumenti di analisi raccoglieranno dati dalla supply chain per migliorare il processo decisionale. L'intelligenza artificiale aiuterà a ridurre i rischi di errore umano e individuerà modelli nei dati in grado di fare previsioni sulla domanda, eliminare la ridondanza e ottimizzare i livelli di scorte. I sensori, che stanno diventando sempre più convenienti e più facili da collegare, saranno la norma nei veicoli e nei magazzini per migliorare la gestione delle scorte, la produzione, la sicurezza, la logistica e la manutenzione predittiva. Non rappresenteranno un modo per battere la concorrenza, ma saranno la posta in gioco per raggiungere l'efficienza, la visibilità, la qualità e la redditività necessarie per rimanere competitivi.

Sostenibilità: le aspettative dei consumatori a livello deontologico ed ecologico spingeranno le supply chain a individuare metodi di approvvigionamento, produzione e commercializzazione dei loro prodotti che siano sostenibili, ecologici e redditizi. I numeri dimostrano che sta già avvenendo. Secondo Core Logistics, l'84% dei consumatori dichiara di essere più propenso ad acquistare marchi sostenibili e il 61% è disposto ad attendere la consegna se ciò riduce l'impatto ambientale.2 Gli OEM, nel frattempo, stanno facendo leva sulla supply chain per risolvere i potenziali aumenti di prezzo, nonché le problematiche di qualità e di disponibilità che questi sforzi portano con sé. Tre dei quattro settori top in fatto di sostenibilità, tra cui l'automotive, i beni industriali e la tecnologia, utilizzano un gran numero di componenti elettronici.

E-commerce: le preferenze e le richieste dei consumatori determineranno probabilmente le strategie della supply chain nei prossimi anni e oltre. L'anno scorso anche i consumatori più riluttanti sono stati spinti all'acquisto online e gli OEM del settore elettronico stanno ripensando le consegne dell'ultimo miglio per dare ai consumatori maggiore flessibilità. Come e quando ricevere o ritirare gli acquisti rappresenta solo un esempio di questa flessibilità.È un mutamento che incoraggerà i produttori a ripensare alle strategie di distribuzione e di trasporto per ottimizzare la logistica.

Re-shoring: non vi è alcun dubbio che è più facile trovare l'etichetta "Made in the USA" sui prodotti elettronici e, anche se non prenderà il sopravvento, sarà sempre più così. Negli ultimi decenni la Cina, oltre ad altri paesi dell'Asia Pacifico, ha attirato produttori di elettronica a causa della sua vicinanza ai rifornimenti di componenti, al basso costo del lavoro e ad altri incentivi. Oggi, tuttavia, molte aziende stanno valutando la possibilità di riportare la produzione più vicino a casa. "La globalizzazione, vale a dire la diffusione di prodotti, tecnologia, informazioni e lavori attraverso i confini nazionali e le culture, ha rappresentato un modello imprenditoriale dominante per molti decenni e ha creato catene del valore complesse, che spaziano in tutto il mondo" ha dichiarato Gartner nel suo rapporto di ricerca dell'aprile 2021. "Ma all'interno di un contesto di globalizzazione, un elemento, il centro operativo delle supply chain, si sta spostando verso modelli più regionali e modificando le modalità degli scambi commerciali tra le nazioni". Secondo il rapporto, circa il 64% si sta dedicando al re-shoring della produzione o al near-shoring.

Figura 2: I dazi e la maggiore resilienza sono in cima all'elenco di ragioni per cui gli OEM del settore dell'elettronica stanno valutando lo spostamento dell'approvvigionamento e/o della produzione fuori dalla Cina. (Immagine per gentile concessione di Gartner)

Stampa 3D: sebbene tecnicamente non sia una tecnologia della supply chain, la stampa 3D può consentire ai produttori di sostituire componenti nei loro macchinari e agli OEM di personalizzare i propri prodotti per i consumatori finali, oppure di implementare piccoli cicli di produzione. Lo scorso anno ha consentito alle aziende di avere un'idea di come la tecnologia della stampa 3D possa essere usata per attenuare, o almeno per ridurre temporaneamente, la tensione sulla supply chain durante i picchi della domanda e la scarsità dell'offerta. Credo che, nei prossimi 3-5 anni, la stampa 3D sarà pronta a gestire grandi volumi produttivi e rappresenterà una vera rivoluzione.

Sicurezza informatica: gli hacker prendono di mira le supply chain per causare interruzioni catastrofiche, per rubare dati aziendali preziosi oppure per puri scopi estorsivi. Il recente fermo impianti di Colonial Pipeline è solo uno degli esempi. È evidente che l'esplosione di dati della supply chain porta con sé preoccupazioni sulla sicurezza. Mentre social engineering, ransomware e altri exploit prendono a bersaglio la supply chain, le aziende stanno cominciando a capire la natura critica della rete della supply chain.

In questo caso, sono ottimista sull'applicazione della tecnologia Blockchain. È stata usata nel mondo della finanza, ma le sue applicazioni nel contesto delle supply chain promettono bene in termini di sicurezza, trasparenza e affidabilità. In un questionario dell'American Productivity and Quality Center (APQC) del 2020, la familiarità con la tecnologia è aumentata (80% rispetto al 66% dello scorso anno) e il 48% di coloro che hanno risposto ha dichiarato che l'azienda per cui lavorano avrebbe probabilmente o sicuramente investito nella blockchain nei prossimi due anni, rispetto al 23% del 2019.4

Mancanza di competenze: i mesi appena trascorsi hanno mutato la nostra concezione dei talenti che il lavoratore della supply chain del futuro dovrà possedere. Tutti i cambiamenti di cui abbiamo parlato sopra allungano l'elenco delle competenze che occorre possedere. Contemporaneamente, le università hanno utilizzato l'anno trascorso per approfondire ulteriormente l'apprendimento a distanza. Forse i lavoratori della supply chain dovranno tornare in classe, almeno digitalmente, per ricevere un supplemento di formazione. Allo stesso tempo, il settore industriale deve continuare a reclutare nelle scuole inferiori e persino superiori per attrarre talenti giovani, con esperienza nei principali campi, tra cui l'analisi, la logistica, il processo di approvvigionamento e altro. Come per tutte le aziende, l'obiettivo è quello di assumere e mantenere talenti sempre più vari.

Ricordo un tempo in cui la funzione della supply chain aveva difficoltà a sedersi al tavolo. Ma questo è cambiato e gli OEM del settore dell'elettronica sono arrivati a riconoscere che la supply chain ha una funzione strategica. L'anno scorso in particolare ha segnato l'aumento della consapevolezza sulla natura critica e strategica della funzione, mettendo il luce il costo enorme dei passi falsi. Attualmente, gli OEM sono più propensi a investire il tempo e il denaro necessari per massimizzare la funzionalità della supply chain.

Il successo, tuttavia, dipenderà da quanto lontano si spingeranno nell'adottare le tecnologie giuste, nell'assumere e formare i talenti idonei e nel seguire le buone pratiche. Si tratta di misure profondamente interconnesse. Le nuove tecnologie rendono possibili una trasparenza e una resilienza autentiche. Gli sforzi per riportare le attività in paesi confinanti stanno mutando le decisioni di approvvigionamento e la crescente consapevolezza in merito alla natura strategica della supply chain sta destando l'attenzione dei cybercriminali. Da qualsiasi punto di vista lo analizziate, il 2021 sarà un anno interessante per la supply chain e gli anni che seguiranno sono destinati a diventare ancor più affascinanti.

Riferimenti:

1: Business Continuity Institute, "Supply Chain Resilience Report 2021"

https://www.thebci.org/uploads/assets/e02a3e5f-82e5-4ff1-b8bc61de9657e9c8/BCI-0007h-Supply-Chain-Resilience-ReportLow-Singles.pdf

2: Core Logistics, "Supply Chain Sustainability Research Study"

https://resources.coyote.com/coyote-default/supply-chain-sustainability-research-study

3: Gartner, "Are We Navigating a Less Global World?"

https://www.gartner.com/en/documents/4001080/supply-chain-executive-report-are-we-navigating-a-less-g

4:APQC, "Blockchain Adoption in Supply Chain: Current State for 2020"

https://www.apqc.org/resource-library/resource-listing/blockchain-adoption-supply-chain-current-state-2020

Informazioni su questo autore

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Hailey Lynne McKeefry is a freelance writer on the subject of supply chains, particularly in the context of the electronics components industry. Formerly editor-in-chief of EBN, “The Premier Online Community for Supply Chain Professionals”, Hailey has held various editorial contribution and leadership roles throughout her career, but as a Deacon she balances her work with her other passion: being a Chaplain and Bereavement Counsellor.

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