A chi appartiene il feed video di videosorveglianza domestica?
Le telecamera di videosorveglianza intelligenti stanno diventando sempre più diffuse, perché ci aiutano a sentirci più sicuri e ci consentono di monitorare la nostra casa da remoto.
Che tu abbia un semplice videocitofono o un'intera rete di telecamere in casa, questi sistemi si basano sullo storage dei dati nel cloud. Il problema è proprio questo. Diamo per scontato che i nostri filmati rimangano privati e che ne abbiamo il controllo totale.
Ma non è così semplice. Quando mettiamo in atto questi sistemi, spesso cediamo a società terze più potere di quanto pensiamo. Questa mancanza di trasparenza deriva dalla natura opaca degli accordi sul livello di servizio che accettiamo implicitamente senza capirli.
Leggiamo di continuo storie di violazioni di dati e di accessi non autorizzati ai dati di videosorveglianza domestica. Ciò porta molti di noi ad agire sulla base di presupposti semplicemente falsi, mettendo potenzialmente a rischio la nostra privacy senza nemmeno rendercene conto.
Figura 1: Il modulo IMX477 di Leopard Imaging offre una maggiore nitidezza delle immagini e una maggiore sensibilità in condizioni di scarsa illuminazione per gli hub di videosorveglianza domestica. (Immagine per gentile concessione di Leopard Imaging)
Storage ed elaborazione nel cloud dei dati di videosorveglianza domestica
La videosorveglianza domestica funziona acquisendo i video tramite telecamere locali e trasmettendo questi dati via Internet per lo storage su server remoti. Questi server sono gestiti da fornitori terzi che si assumono la responsabilità di ospitare, gestire e proteggere i dati. Questa architettura consolida intrinsecamente i rischi.
Una singola vulnerabilità alla sicurezza, una configurazione errata o un atto doloso da parte del fornitore del cloud possono mettere a repentaglio i nostri dati salvati. Ciò significa che l'efficienza operativa ottenuta tramite la centralizzazione dei dati diventa un bersaglio per i cibercriminali. Spesso la post-elaborazione eseguita nel cloud utilizza l'IA e l'apprendimento automatico per la ricerca intelligente, il monitoraggio in tempo reale e il rilevamento automatico degli incidenti.
Il trasferimento della custodia dei dati ha portato a incertezze in termini di privacy e conformità. Il confronto tra cloud e storage locale mostra chiaramente che il passaggio al cloud è motivato da vantaggi quali l'accesso remoto e i backup automatici. Questa comodità, tuttavia, ha il costo diretto della perdita del controllo fisico e digitale diretto sui nostri dati.
Videosorveglianza domestica responsabile
Per gestire in modo efficace le complessità della videosorveglianza domestica, dobbiamo adottare un approccio più stratificato. Esistono molte opzioni, ciascuna con i suoi compromessi tra praticità, costo e controllo da parte dell'utente. Tra gli aspetti più cruciali vi sono il luogo in cui vengono archiviati i dati e la loro elaborazione.
Storage locale, come le schede SD e i dispositivi di storage fisici, possono rappresentare un'alternativa più sicura allo storage nel cloud, poiché ci forniscono il controllo fisico e logico completo sui nostri dati. Questa configurazione può essere soggetta a furti o danni fisici e potrebbe richiedere una maggiore gestione manuale.
Figura 2: OAK-D-Pro W di Arducam supporta l'elaborazione IA sul dispositivo, ideale per il riconoscimento facciale basato sull'edge nei sistemi di videosorveglianza ibridi. (Immagine per gentile concessione di Arducam)
Un approccio moderno e più equilibrato prevede sistemi di sicurezza cloud ibridi. Questi sistemi sfruttano le capacità di elaborazione sull'edge, consentendo analisi predittive, rilevamento accurato delle minacce e funzionalità avanzate come il riconoscimento facciale e la differenziazione degli oggetti nel luogo sorvegliato. Caricano sul cloud solo le parti rilevanti e pre-analizzate del filmato per un'analisi più approfondita.
Questi sistemi cloud ibridi con elaborazione sull'edge danno priorità alla crittografia end-to-end e ai principi di privacy by design. Queste tecnologie mirano a integrare a priori la protezione della privacy direttamente nell'architettura e nella funzionalità del sistema, anziché affidarsi a misure di sicurezza adottate a posteriori.
Al tempo stesso, i fornitori di servizi cloud possono archiviare i filmati di videosorveglianza nel rispetto delle linee guida GDPR e CCPA. Le principali misure di conformità includono la definizione della raccolta dati solo per quanto strettamente necessario e l'impostazione di limiti appropriati di conservazione dei dati, come l'eliminazione automatica dei filmati dopo 30 giorni.
Conclusione
I vantaggi degli impianti di sicurezza domestica basati sul cloud comportano il cedimento del controllo sui dati personali sensibili a fornitori terzi. La scelta di un sistema di videosorveglianza domestica deve essere oculata e ponderata a fondo, prendendo in considerazione diverse soluzioni di storage e opzioni di elaborazione IA, come modelli locali o ibridi.
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